Che si dice in Türkiye?

Che si dice in Türkiye? – La Supercoppa 2023, una partita che non s’aveva da giocare

Anche il secondo tentativo di giocare la Supercoppa di Türkiye 2023 è andato a vuoto. Ciò che è accaduto a Urfa domenica 7 aprile è subito saltato alla ribalta della cronaca, una notizia che ha raggiunto anche i non appassionati di calcio.

Ma partiamo dal principio della storia di quest’edizione del trofeo, cari amici del Club. A contendersi la Supercoppa di Türkiye di questa stagione erano il Galatasaray, vincitore del campionato ’22-’23, e il Fenerbahçe, vincitore della coppa nazionale nella medesima stagione. Doveva essere una partita da urlo: il derby dei derby in Türkiye, tra le due rivali di sempre, per altro entrambe al top della forma, dato che si stanno anche contendendo l’attuale Süper Lig in un testa a testa mozzafiato. Invece…

La maglia da riscaldamento del Fenerbahçe con l’immagine di Atatürk

Il big match era programmato inizialmente a fine dicembre scorso, a Riyad, capitale dell’Arabia Saudita, ma per via dell’increscioso comportamento della autorità locali è stato posticipato a data da destinarsi. Le squadre erano pronte a recarsi allo stadio, peccato che i sauditi hanno vietato gli striscioni dedicati ad Atatürk portati dai tifosi, le maglie da riscaldamento dei giocatori con l’immagine del Grande Condottiero e, fatto ancora più grave, l’esecuzione dell’inno nazionale turco. Giustamente, i due Club hanno senza esitazioni deciso di tornare a casa, accompagnati dallo sdegno dell’intera opinione pubblica del Paese.

La TFF, la federazione calcio di Türkiye, ha così dovuto riprogrammare l’incontro, fissandolo appunto il 7 aprile, nella città di Şanlıurfa. Peccato che il Fenerbahçe sia in lotta con la Federazione, ritenendosi vittima di una serie di ingiustizie: nonostante il Club avesse chiesto di posticipare ulteriormente l’evento, in modo da prepararsi al meglio all’andata dei quarti dı finale di Conference League, la trasferta in Grecia contro l’Olympiakos di giovedì 11 aprile, e avesse anche chiesto che il match fosse diretto da un arbitro straniero, la Federazione ha rifiutato le istanze; il Fenerbahçe è inoltre adirato con la Federazione per quanto accaduto di recente al termine del match vinto in trasferta a Trabzon, quando un gruppo di tifosi della squadra di casa è riuscita a invadere il campo per aggredire i giocatori giallo-blu.

Giocatori e staff del Galatasaray con i poşu di Urfa

Per questi motivi, la dirigenza ha deciso dapprima di mandare in campo a Urfa l’Under 19, sostenuta da pochissimi tifosi considerato l’invito del Club a non acquistare i biglietti, oltre alla distanza di più di 1000 km da Istanbul. Pronti, via, a soli 50 secondi dall’inizio della partita Mauro Icardi ha portato in vantaggio il Galatasaray; a quel punto, su indicazione del presidente Ali Koç, i giovani Canarini si sono ritirati definitivamente dal campo. L’arbitro è stato quindi costretto ad annullare la gara, con i giocatori giallo-rossi che hanno iniziato a festeggiare insieme ai propri sostenitori. Per garantire loro un minimo di intrattenimento, il Galatasaray ha anche improvvisato una partitella d’allenamento titolari contro riserve. La squadra è poi andata avanti a celebrare la surreale vittoria con gli speciali ‘poşu’ – il tradizionale indumento locale da annodare sulla testa – fatti preparare a ricordo di questo speciale appuntamento a Urfa, tinti con i colori del Club.

Ora si attende il verdetto ufficiale della TFF, ma la vittoria a tavolino del Galatasaray è cosa scontata. I Leoni metteranno un altro trofeo nella loro ricca bacheca, tuttavia possiamo affermare che questa Supercoppa dal grande potenziale storico e tecnico sul campo non si è mai giocata; una sconfitta dapprima per l’Arabia Saudita, poi per il calcio turco. Che peccato.

 

Che si dice in Türkiye?

Che si dice in Türkiye? – Vittoria del CHP e della democrazia turca alle elezioni locali del 31 marzo

Ed eccoci qui per i risultati delle elezioni locali tenutesi in tutta la Türkiye domenica 31 marzo.

Le percentuali di voti ottenuti su scala nazionale

Il Cumhuriyet Halk Partisi (CHP, Partito Popolare Repubblicano) ha conseguito un successo storico. Innanzitutto, è riuscito a mantenere senza problemi le tre città chiave, con numeri ancora più netti rispetto a cinque anni fa: i cittadini di Istanbul hanno scelto di andare avanti per la strada di Ekrem İmamoğlu, assicurandogli più di 11 punti percentuali di divario su Murat Kurum; anche ad Ankara forte dimostrazione di apprezzamento per l’operato e la figura di Mansur Yavaş, che ha dilagato superando il 60% di voti e lasciando nei dintorni del 30% il rivale Turgut Altınok; Cemil Tugay non ha raggiunto il 50% di consensi a İzmir, ma ha comunque ottenuto agevolmente l’incarico di sindaco metropolitano, come da pronostici, distanziando di quasi

Il confronto tra 2019 e 2024 circa le città conquistate dai maggiori partiti

12 punti percentuali Hamza Dağ. Insomma, nessuno degli uomini selezionati dall’Adalet ve Kalkınma Partisi (AKP, Partito della Giustizia e dello Sviluppo) di Recep Tayyip Erdoğan si è rivelato all’altezza.

Considerando l’insieme delle province, i rapporti di forza tra CHP e AKP si sono invertiti rispetto al 2019: se fino alla settimana scorsa il partito di ideologia socialdemocratica e laicista aveva in mano 21 città contro le 39 del partito conservatore al governo, oggi il primo ne controlla 35 (di cui 14 città metropolitane), mentre il secondo è sceso a 24 (di cui 12 città metropolitane).

Ma non è finita qui: il CHP è divenuto il primo partito sull’intero territorio, scavalcando l’AKP di più di 2 punti percentuali. Il partito fondato da Atatürk non era al vertice assoluto dei consensi da una cinquantina d’anni, mandando alle stelle l’entusiasmo del suo nuovo presidente Özgür Özel e di tutti i sostenitori riversatisi nelle strade a festeggiare sin dalla serata di domenica. Il Presidente Erdoğan, che a Istanbul ha perso perfino il municipio del distretto di Üsküdar, dove detiene la residenza da privato cittadino, ha esplicitamente riconosciuto la sconfitta.

Guardando agli altri partiti, il DEM Parti (Partito dei Popoli dell’Uguaglianza e della Democrazia) ha confermato il suo predominio nel sud-est, aumentando da 8 a 10 le province amministrate. È flop per l’İyi Parti (Buon Partito, di stampo nazionalista), che nonostante abbia conquistato per la prima volta una città, ha visto dimezzare i voti rispetto alle precedenti amministrative, spingendo la leader Meral Akşener sull’orlo delle dimissioni. Risultati deludenti anche per il MHP (Milliyetçi Hareket Partisi, Partito del Movimento Nazionalista), alleato dell’AKP, che ha perso 3 grossi municipi rispetto al 2019 e che rimane sotto al 5% su scala nazionale. Una sorpresa è invece il risultato positivo ottenuto dal Yeniden Refah Partisi (Nuovo Partito del Benessere), guidato da Fatih Erbakan, figlio di Necmettin, uno dei personaggi salienti della storia della politica turca; la compagine conservatrice-religiosa, ispirata a quella di successo negli anni ’90, oltre ad essersi accaparrato 2 città, si pone ora al terzo posto in tutta la Türkiye.

Festeggiamenti nella sede del CHP ad Ankara, durante il discorso del presidente Özgür Özel

Più in generale, siamo davanti a un notevole successo della democrazia turca, cari amici del Club: la nuova mappa amministrativa del Paese – dove si è espanso verso il centro dell’Anatolia il rosso del principale partito d’opposizione -, la nuova leadership nella graduatoria nazionale, quindi l’evidente cambio di vento in corso, lo stanno bene a dimostrare; la libertà nel dibattito politico è evidente anche nella miriade di post satirici che stanno spopolando sui social in questi primi giorni di aprile.

Che si dice in Türkiye?

Che si dice in Türkiye? – Conto alla rovescia per le attese elezioni locali

Domenica 31 marzo si svolgeranno in Turchia le elezioni locali, scadenziate con precisione ogni cinque anni. Le votazioni riguardano tutte le amministrazioni territoriali in cui si articola l’intero Paese, a partire dalle 81 province – di cui 30 città metropolitane – e i relativi distretti, con la scelta dei relativi sindaci e dei membri dei consigli comunali.

A pochi giorni dall’appuntamento alle urne, i giornali turchi danno sempre più spazio all’atteso evento politico, e i canali TV trasmettono di frequente i video promozionali dei più importanti candidati. L’assegnazione delle province, specie le più popolose e strategiche, è un obiettivo rilevante per i partiti politici che si contendono il potere centrale, rappresentando al contempo una cartina tornasole degli attuali rapporti di forza.

Carta politica della Türkiye con le 81 province in fase di riassegnazione

A contendersi i vari Comuni saranno soprattutto l’AKP (Adalet ve Kalkınma Partisi, Partito della Giustizia e dello Sviluppo), fondato dal Presidente della Repubblica Recep Tayyip Erdoğan, e il CHP (Cumhuriyet Halk Partisi, Partito Popolare Repubblicano), che da qualche mese si avvale della nuova gestione di Özgür Özel. L’AKP, la cui ideologia è basata sul conservatorismo sociale e sul neo-ottomanesimo, si presenta con lo slogan ‘Il vero modo di gestire i Comuni per le città del Secolo della Türkiye’, mentre il CHP, fondato da Atatürk, e per questo fedele al kemalismo laicista, per l’occasione ha coniato lo slogan ‘Tutto ciò a cui ci dedichiamo è la Türkiye’.

Se l’AKP di Erdoğan sta puntando sin dal trionfo alle elezioni politiche di maggio ’23 a riprendersi l’amata Istanbul, ma anche la capitale Ankara, dando il colpo di grazia ai tentativi di resurrezione dell’opposizione, il CHP punta a difendere l’enorme successo ottenuto alle precedenti amministrative del 2019, quando riuscì a strappare al partito al governo nazionale queste due città fondamentali.

Ekrem İmamoğlu (CHP) e Murat Kurum (AKP), Istanbul

Le altre maggiori compagini sulla scena sono il MHP (Milliyetçi Hareket Partisi, Partito del Movimento Nazionalista), riferimento per i fondamentalisti del nazionalismo turco; l’İYİ Parti (Buon partito), anch’esso nazionalista e conservatore; il DEM Parti (Halkların Eşitlik ve Demokrasi Partisi, Partito dei Popoli dell’Uguaglianza e della Democrazia), avente a cuore questioni civili come i diritti delle minoranze; il Saadet Partisi (Partito della Felicità), noto per la sua spiccata ispirazione religiosa.

Mansur Yavaş (CHP) e Turgut Altınok (AKP), Ankara

Focalizziamoci ora sulle tre città più prestigiose, vedendo chi sono i due principali candidati sindaci.

A Istanbul abbiamo Ekrem İmamoğlu, il sindaco metropolitano in carica, del CHP, con lo slogan ‘Avanti tutta con il servizio a Istanbul’. Per insidiarlo l’AKP scommette su Murat Kurum, ingegnere edile ed ex Ministro dell’Ambiente e dell’Urbanistica, accompagnato dallo slogan ‘Solamente Istanbul’.

Hamza Dağ (AKP) e Cemil Tugay (CHP), İzmir

Ad Ankara l’attuale sindaco della Città Metropolitana Mansur Yavaş, avvocato, rappresentante del CHP, viene sfidato da Turgut Altınok dell’AKP, anch’egli avvocato.

A İzmir, invece, il CHP non ha confermato la candidatura di Tunç Soyer, ormai sindaco metropolitano uscente, rimpiazzato da Cemil Tugay; a contendergli la ‘Perla dell’Egeo’ trova Hamza Dağ dell’AKP.

Cosa dicono i vari sondaggi, sempre in riferimento ai tre centri chiave? A İzmir, storica roccaforte del CHP, c’è poca storia: difficilmente Tugay non verrà eletto. Anche nella capitale sembrerebbe che il CHP con Yavaş riesca a rimanere al potere, così come İmamoğlu appare in sensibile vantaggio su Kurum nella ‘Città dai sette colli’.

Staremo a vedere, cari amici del Club … Vi do appuntamento al dopo-elezioni per i risultati!

Che si dice in Türkiye?

Che si dice in Türkiye? – Orgoglio per il primo turco nello spazio

Gennaio 2024

Momento storico per ciò che riguarda il rapporto tra la Türkiye e i cieli, tra la Türkiye e la scienza. Alle h. 16.49 locali di giovedì 18 gennaio 2024, dal Kennedy Space Center, Florida, è avvenuto il lancio della missione Axiom Mission 3; uno dei quattro membri dell’equipaggio è il turco Alper Gezeravcı, di Mersin, classe ’79, della Türkiye Uzay Ajansı (agenzia spaziale turca). Evento che negli ultimi giorni in Türkiye è saltato alla ribalta mediatica e sui social network perché si tratta del primo cittadino turco a viaggiare nello spazio, un notevole motivo di orgoglio per l’intera nazione.

Alper Gezeravcı

“Voglio iniziare questo momento con le parole del nostro Grande Padre: ‘L’avvenire è nei cieli’.” È a Mustafa Kemal Atatürk che ha pensato Alper, in passato anche pilota della Turkish Airlines, sia dopo essere salito a bordo della navetta spaziale, sia all’ingresso della Stazione Spaziale Internazionale; è citando il fondatore della Repubblica di Türkiye, il quale nella conquista dei cieli vedeva non solo una fonte di prestigio, ma anche un’occasione di progresso umano, che Alper ha voluto manifestare il suo entusiasmo nel corso di questa esperienza a dir poco particolare. Se circa cento anni fa la conquista dei cieli tramite l’aviazione si fermava appena al di là delle nuvole, oggi è possibile spingersi persino oltre l’atmosfera terrestre, e ora possiamo esclamare che anche il popolo turco è riuscito nell’impresa.

Un momento di una giornata nello spazio di un astronauta turco immaginata sui social

Per noi del Club Culturale Galata un ulteriore motivo di interesse nell’evento è che un altro dei membri dell’equipaggio è l’italiano Walter Villadei, nato nel ’74, dell’Aeronautica Militare; Villadei è l’ottavo cittadino italiano nello spazio, trentadue anni dopo il primo storico volo di Enrico Malerba. È piacevole per noi vedere nell’alto dei cieli un astronauta con al braccio il tricolore insieme a un collega che sfoggia la luna e la stella, e pensare che insieme, al di sopra delle nostre comuni attività terrestri, stanno svolgendo esperimenti scientifici utili al nostro futuro.

Il link a una comunicazione sull’evento da parte di un’agenzia di stampa italiana (AGI)

All’interno dell’International Space Station, è proprio Villadei a passare la parola a Gezeravcı, che conclude la seconda parte del suo intervento, in turco, con la citazione “istikbal göklerdedir”, “l’avvenire è nei cieli”
Atatürk ci indica il cielo